
Laboratorio autobiografico-filosofico alla ricerca di tracce e indizi verso nuovi desideri.
18,19, 20 settembre 2015 ospiteremo questo laboratorio,
progettato dall’Associazione Sapereplurale, con Liz O’Neill, Patrizia Ottone e Susanna Ronconi.

“Uno spazio conviviale e riflessivo dove mettere in comune la nostra sotterranea ribellione a quella tristezza e freddezza delle passioni che ci prede talvolta in un presente così avaro di spazi per i nostri desideri”.
Leggete e… iscrivetevi!
Ribellarsi alle passioni tristi
Per vissuto, per stanchezza ed età, per disincanto verso un mondo in cui se non tutto molto
sfugge alla presa dei nostri desideri e delle nostre azioni, ci accade di vivere o subire passioni
“fredde”, “tristi”. Affoghiamo, magari, i desideri in un fare affannato, che mima un antico senso;
oppure li sterilizziamo nella solitudine, in un individualismo in cui, magari, non crediamo ma che ci ritroviamo a vivere, incapaci di trovare una dimensione sociale e collettiva soddisfacente e
sensata; oppure, ancora, per realismo, disincanto o sfiducia ci arrendiamo a un presente che pare non portare con sé nemmeno la pallida ombra di una passata età del desiderio.
Ma ci portiamo anche, dentro, una sotterranea ribellione a vivere questa tristezza e questa
freddezza delle passioni: per formazione, per tenacia, per voglia di felicità, per etica, per aver
sperimentato passioni calde in un passato di cui è indelebile la memoria, per indisponibilità a
cedere agli imperativi narcisistici dominanti e alla passività verso il tempo presente.
Le passioni calde, i desideri, la loro possibilità non sembrano essere fiori da poter coltivare nel
chiuso del proprio io, né da poter far crescere nell’illusione di “dominare” una realtà che ci sfugge. Non sarà forse una nuova connessione intersoggettiva, il luogo da riscoprire per poter tornare alle passioni calde? Non sarà che non c’è desiderio da coltivare se non nel reimparare a “sentirsi nel mondo” più che nel perseverare a volerlo possedere?
Tracce e indizi verso nuovi desideri: abbiamo alcune fonti a cui attingere. Per esempio, le nostre stesse esperienze di vita, da riattraversare e risignificare. Per esempio, l’empatia e la
conversazione con le altre e gli altri e l’apprendimento reciproco. Per esempio, l’esercitarci a
pensare filosoficamente le cose della vita. Magari con una guida, indiziaria anch’essa, e che si
ponga leggera, come Spinoza, che ha declinato le “passioni tristi” in termini di impotenza e
disgregazione, ma ha anche intravvisto sentieri percorribili per uscirne. Alcuni suoi concetti – non a caso riscoperti recentemente da molti autori alla ricerca di chiavi per leggere il presente –
possono essere un buon appiglio: la spinta positiva ad esistere e realizzare il proprio potenziale, propria di ciascun vivente umano e non umano; gli affetti umani elementari come la tristezza e la letizia, di cui Spinoza ci invita ad osservare come un testimone, tenendo insieme prossimità e distacco, i cambiamenti di stato; l’amore intellettuale che supera l’io e ci porta verso il comune, il noi.
Il laboratorio.
Il laboratorio è un luogo-tempo conviviale, conversazionale e riflessivo.
Il desiderio di ribellarsi alle passioni tristi è il vero prerequisito richiesto, insieme a un
atteggiamento di interesse e onesta curiosità verso l’altro/a e alla disponibilità a pensare e
ragionare in gruppo. Il percorso infatti si declina dentro un oscillare continuo tra dimensione
individuale (la scrittura autobiografica che attinge all’esperienza personale e la personale
autoriflessione) e dimensione collettiva (l’ascolto e l’apprendimento reciproco, la conversazione, l’esercizio del pensare filosoficamente insieme)
In questo percorso, con il sostegno di facilitatrici esperte, ci si avvale del metodo autobiografico e dell’approccio della philosophy for community, di entrambi non è necessario avere alcuna
competenza pregressa. Si tratta di apprendere facendo.
Indicativamente il gruppo è di 12 persone.
Organizzazione
Il laboratorio, che è in forma residenziale, inizia venerdì 18 settembre, alle 18.00 (dalle 16.00 gli arrivi e le sistemazioni) e si
conclude domenica 20 alle 15.30.
Per chi non viaggia in auto si possono trovare soluzioni tra i partecipanti o organizzare un passaggio dalla stazione di Albenga.
Informazioni e iscrizioni:
Entro il 1 settembre, a segreteria @sapereplurale.net e, per favore, in copia anche a
[email protected]
Versamento di un acconto di 50 euro a Associazione Sapereplurale,
iban IT51Z0200801122000101969650
Contatti: Liz 3382538948 Patrizia 3332733375 Susanna 33941550985
Le facilitatrici:
Liz O’Neill. Neozelandese di origine vive a Torino più di vent’anni dove ha lavorato sempre nel
campo socio-sanitario. É esperta di metodologia autobiografiche, formato della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari di cui è collaboratrice territoriale. Ha partecipato in vari progetti europei e locali sul genere, dialogo, violenza contro le donne sempre in campo di educazionedegli adulti. Socia-fondatrice di Sapereplurale dove si prende cura sopratutto delle camminate “slow” accompagnate con le scrittura autobiografiche.
Patrizia Ottone. Laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Torino e in Scienze bibliche e
teologiche alla Facoltà Valdese di Teologia di Roma. Si è formata sulle pratiche filosofiche con lo studio personale e con i laboratori e i seminari del Crif e di Insieme di pratiche filosoficamente autonome. Ha collaborato come facilitatrice di gruppi con il Centro Ecumenico di Agape, nelle Valli Valdesi, con il Maurice Glbtq di Torino e con l’associazione Sapere Plurale di Torino. Pratica e insegna hatha yoga.
Susanna Ronconi. Formatrice nel campo delle professioni del sociale e ricercatrice, è esperta di metodologie autobiografiche applicate all’educazione per adulti, alla formazione professionale e alla ricerca qualitativa. E’ formatrice della Libera Università dell’ Autobiografia di Anghiari, di cui fa parte in qualità di collaboratrice scientifica dal 2005.
Via Nota 7 10122 Torino CF 97738360011 http://www.sapereplurale.net